MADDALONI (CE)… Viaggio alla scoperta delle fortificazioni tra Cupole, Rocche e Castelli

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Chi giunge per la prima volta a MADDALONI, presso Caserta, lad­dove spiovono le pendici dei monti Tifatini, scopre lo spettacolare scenario di una elegante e industriosa cittadina la cui sky-line è determinata dai profili delle cu­pole e dei campanili delle sue numerose chiese. Sospesa tra barocco e illuminismo, le vestigia di questa suggestiva città si perdono nella notte dei tempi, passando dall’Età del Rame (reperti ceramici) alle dominazioni di Osci e Sanniti (la Calatia del VIII secolo a. C.),  per la sottomissione a Roma (211) e le distruzioni ad opera dei Saraceni (IX secolo) fino alla longobarda Mataluni, sorta per opera del principe Arechi sulle alture che dominano l’immensa pianura campana (Terrae Felix) fra Nola e Capua.

Maddaloni sorge all’imbocco della valle che introduce nel cosiddetto “corridoio sannita” penetrando nella pianura solcata dal medio corso del fiume Volturno, mentre la Regina Viarum Appia (riconoscibile per i suoi basoli in piperno) ne attraversa il centro urbano, e continua in direzione delle vicine Forche Caudine. Presso l’antica Parrocchiale di S. Benedetto ai margini dell’abitato, comincia una rampa che serpeggia tra la folta vegetazione lungo la dorsale che ascende al monte S. Michele, fino a guadagnare le mura del Castello medioevale di Maddaloni dominante un orizzonte che si staglia dalle pendici dei monti Tifatini lungo tutta la pianura della Terra di Lavoro.

Proseguendo in salita (verso N) dal maniero si imbocca un percorso caratterizzato dalle edicole votive della Via Crucis fino a raggiungere la Torre Superiore della cinta fortificata. Qui la mole principale è affiancata dal basamento di una mozza torre longobarda; si consiglia di visitare tutto il perimetro delle fortificazioni ove trova spazio un parco di alberi sempreverdi. Giunti in cima alla dorsale rocciosa di monte S. Michele, qui sorge l’omonimo eremo-santuario dedicato al culto di San Michele Arcangelo ove prospetta un ampio paesaggio: il cono del Vesuvio a S, la dorsale dei monti Taburno-Camposauro (la Bella Dormiente) a N e, più in fondo, i monti del Matese.

Dal Santuario scorre una lunga stradina in falsopiano che attraversa il crinale settentrionale della montagna fino a giungere presso Villa Santoro ove la rotabile incrocia la strada che sale da Valle di Maddaloni. Percorrendo in discesa quest’ultima si giunge in vista della poderosa struttura ad archi sovrapposti dei Ponti della Valle, progettati dall’architetto Vanvitelli per convogliare il flusso delle acque per alimentare le fontane, le cascate e i giochi d’acqua all’interno della monumentale Reggia di Caserta. Tre ordini di archi a diverse altezze, il primo percorribile e gli altri per l’acqua, per una lunghezza di 529 metri e un’altezza massima di 95 metri. Presso questi ponti, il 1 ottobre 1860 una furiosa battaglia vide soccombere le truppe borboniche sotto il fuoco dell’avanzata dei garibaldini. (tratto dalla guida “CAMPANIA Zaino in Spalla” di ©Andrea Perciato)

Pubblicato da Andrea Perciato

Sono una Guida Ambientale Escursionistica dell'AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche). Giornalista/pubblicista, esperto della progettazione di itinerari escursionistici e della promozione turistica mirata all'ambiente e alla natura. Amante del sapere e sempre alla ricerca di nuovi orizzonti da esplorare e da raccontare. Camminare, sognare, respirare e amare questo bellissimo e incredibile mondo.

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